Anthos92 |
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| {Fabio Rubio}
Fabio decise di svegliarsi presto ed andare al parco. Era domenica, sarebbe stato ideale ossigenare un po' i polmoni, passeggiando tra le stradine e i laghi. Per dimenticare. Giunto al parco sostò lungo un lago, appoggiato a un albero. Lanciò un sassolino, osservò i cerchi dilatarsi e svanire... Il giorno prima era stato un giorno qualunque, decisamente stressante, e di nuove conoscenze. Aletea conservava in sé uno strano mistero. Com'era anche egli misterioso. Estrasse il flauto dallo zaino e intonò una dolce melodia che sapeva di tanti ricordi. La sentiva cantare da sua madre mentre svolgeva le faccende di casa, e adesso la intonava senza voce, col proprio fiato. La sua vita si imposessò del suono, e la trasformò delicatamente in arte. Il soffio tremò un istante, il suono si fece più scuro. Anche l'aria tremava e da lontano si sentiva l'eco di un pianto. Aveva scelto una melodia che sapeva di poesia, e ad ogni nota un ricordo, in un cassetto di parole con pagine di personaggi scritti e abbandonati, creati per collera. Personaggi nella loro vita di letteratura, che sentivano e amavano come ora amava lui. E dimenticati dal tempo, nell'inchiostro. Una melodia che sapeva di poesia. Sì, perché nel dolore d'un ricordo viveva ancora. E amava.
Edited by Anthos92 - 12/9/2011, 05:03
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