Odore di carta, 28 Maggio 1953, mattina, sereno

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,Venice~
view post Posted on 23/12/2009, 20:00




{Isabella Delgado Gòmez}

Isabella voleva essere una presenza incorporea perchè odiava quel microcosmo.
Le Ramblas di mattina erano una massa informe di persone, come fiumi si disperdevano per le vie.
E lei si sentiva consumare.
Il chiacchiericcio la stordiva, gli sguardi annoiati la turbavano.
Doversi mescolare a "loro". Preferiva la compagnia della sola persona di cui si fidasse veramente: se stessa.
Eppure era stata lei a decidere di uscire personalmente quella mattina, aveva bisogno di un nuovo libro con cui far scivolare via il tempo dei suoi pomeriggi oziosi.

Si fermò davanti alla vetrina della libreria dei Sempere.
Non guardava i tomi adagiati ad arte davanti a sè...perchè il suo volto riflesso nel vetro lucido l'aveva attirata...
Il naso alla francese, le labbra color porpora...le gote rosse...sembravano due mele. Sorrise.
Il suo aspetto la compiaceva. Non poteva fare a meno di ammirare quei capelli di seta, raccolti in uno chignon e quegli occhi grandi...gli unici che a volte non riusciva a capire.


Edited by ,Venice~ - 23/12/2009, 23:24
 
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Lithyan
view post Posted on 24/12/2009, 12:38




{Dalila Hernandez}

Col passo svelto e altero di chi è abituato a passare inosservato tra la gente senza curarsene né sentirsi per questo svilito, Dalila camminava tra la folla che la circondava studiando la nuova città che l'accoglieva.
Era giunta a Barcellona appena una settimana prima, e quella era la sua prima vera passegiata tra le sconosciute vie: aveva preferito mettere in ordine il suo appartamento, prima di esplorare i dintorni.
I suoi occhi si soffermarono, allora, sulla bella vetrina di una libreria. Il fascino della carta era qualcosa dal quale non poteva sottrarsi, e così si avvicinò piano al negozio come sotto l'influsso di un potente incantesimo.
Notò però di non essere l'unica a subire quell'incanto: una graziosa giovane fissava intensamente la vetrina colma di Libri. Dall'aspetto curato e alla moda si sarebbe detta una persona superficiale e più interessata alla propria vanità che alla cultura, e Dalila rimase sorpresa dall'interesse che quella mostrava per il negozio.
Si sistemò gli occhiali sul naso, e guardando meglio si rese conto che la ragazza non osservava i libri esposti, ma studiava soddisfatta il proprio riflesso.
Sorrise tra sé e sé con aria saccente: Lo sapevo... pensò, e a passo deciso varcò la soglia della libreria.
 
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,Venice~
view post Posted on 29/12/2009, 13:05




{Isabella Delgado Gòmez}

Così come era ossessionata dal costante vociare e dalla massa informe della gente intorno a lei, era allo stesso modo ossessionata dai loro sguardi. Dalla sua bocca uscivano solo parole che la classificavano come assolutamente sicura e certa del suo splendore, eppure dentro di lei la ricerca spasmodica dell'approvazione a tutti i costi la divorava.
Non le sfuggì l'espressione della giovane riflessa nel vetro, dietro di lei.
Cosa aveva da giudicare una persona vestita con abiti così semplici, decisamente insignificante?
Tutto all'esterno del suo corpo doveva sembrare peretto e scintillante. Perchè era così.
Era così?
Varcò con grazia la soglia della libreria. l'odore familiare della carta le arrivò immediato. Sua madre si circondava di libri ogni qualvolta si sentiva sola, cioè quasi sempre. Era cresciuta con quell'odore.
Isabella a volte lo detestava, a volte lo amava.
Sorrise cordialmente al Signor Sempere, dietro il suo bancone, e cercò con la coda dell'occhio la giovane entrata poco prima di lei.
 
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view post Posted on 30/12/2009, 12:29
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Elfo Illuminato

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SPOILER (click to view)
Vi leggo! :)
 
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Lithyan
view post Posted on 30/12/2009, 14:01




SPOILER (click to view)
Grazie Erendal ^^


{Dalila Hernandez}

Dopo aver salutato il negoziante con un rapido cenno dettato dalla cortesia, si era subito immersa tra gli scaffali pieni di libri, perdendosi tra essi. L'odore delle pagine la inebriava: amava leggere, le storie erano sempre state il suo rifugio da bambina, durante la sua difficile infanzia senza madre.
Perciò, estasiata com'era, non si accorse affatto che la ragazza vista davanti alla libreria era entrata e si trovava a pochi passi da lei.
 
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,Venice~
view post Posted on 8/1/2010, 17:07




{Isabella Delgado Gòmez}

Quella giovane aveva lo sguardo perso ed estasiato.
Perso tra pagine e inchiostro.
Si avvicinò, prese un libro a caso fra quelli vicino alla ragazza.
Lo aprì assaporandone l'odore. Di chi era quel libro e cosa narrasse per lei rimase un delizioso mistero.
A volte, nonostante la sua repulsione, era curiosa ed avida di entrare nelle vite di chi non era come lei.
Di chi le era talmente lontano...
"L'odore delle pagine ingiallite...il leggero profumo di cuoio antico...di polvere...non passerà mai di moda..."
La sua voce armoniosa e cristallina risuonò leggera nel piccolo ambiente.
 
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Lithyan
view post Posted on 13/1/2010, 11:49




{Dalila Hernandez}

Dalila guardò la bella giovane con occhi ancor più stupiti, sentendola pronunciare simili parole, poi abbozzò un vago sorriso di scherno, prima di tornare ad osservare i libri. "E' bello sentire simili affermazioni" disse, "Troppe volte la gente sottovaluta l'importanza dei libri, mi fa piacere che non sia così per tutti". Afferrò n tomo e prese a sfogliarlo sorridendo, aspettando una risposta; ma qualcosa in quella ragazza non la convinceva del tutto...
 
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,Venice~
view post Posted on 19/1/2010, 16:54




{Isabella Delgado Gòmez}

"Ci sono molte cose che passano di moda..." disse lanciando un'occhiata ai vestiti della giovane "..ma di certo non la cultura. Non trovate? Cosa siamo senza cultura?" Girò il volto verso la giovane, quelle labbra rosse che mai nessuno avrebbe pensato saper pronunciare veleno.
Già, molte cose passavano di moda.
"E ditemi, cosa cercate in particolare?"
Sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori, sembrò quasi un'increspatura su un lago completamente piatto e immobile, qualcosa che stonava da tutto il resto.
 
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Lithyan
view post Posted on 25/1/2010, 15:54




{Dalila Hernandez}

Dalila corrugo apena la fronte davanti a quel sorriso tanto sfavillante da sembrare quello di un'attrice appena apparsa davanti al suo grande pubblico, ma poi sorrise a sua vola, increspando lievemente le belle labbra. "Oh,non sto cercando niente di specifico, sono soltanto un'amante dei libri alla ricerca di qualcosa di appassionante" disse così e ripose con cura il libro che stava sfogliando, soltanto per passare ad un altro. "E lei, invece? Cosa sta cercndo?"
 
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,Venice~
view post Posted on 5/2/2010, 13:08




{Isabella Delgado Gòmez}

Stai forse cercando qualcosa di nuovo, Isabella? Un'emozione che ti porti via da questo tuo mondo superficiale e incolore?
La voce della coscenza a volte dà colpi al tuo cuore, senza preavviso.
"Io? Oh, bè...sto cercando qualcosa di nuovo. Ultimamente i libri che mi hanno regalato erano tutti così noiosi e uguali."
Mentre lo diceva, passò il dito indice, bianco e affusolato, lungo il dorso dei libri in attesa di essere presi, davanti a lei.
Lo sguardo per un attimo si era fatto vuoto. Ma solo per un attimo. E già era tornato vigile e attento, narciso come sempre.
"Non vi ho mai vista a Barcellona. Siete sempre stata in questa città? "
 
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Lithyan
view post Posted on 21/2/2010, 12:37




{Dalila Hernandez}

"Sono arrivata da poco in realtà, da appena una settimana"
Dalila volse lo suardo verso la vetrina, guardando profondamente verso l'esterno. Quella giovane era in effetti la prima persona a rivolgerle la parola da molti giorni a quella parte. Il lungo silenzio di quel periodo non aveva pesato sul suo animo ma adesso le sembrava strano, tornare a reintegrarsi nella socitetà che l'attorniava. O provarci, almeno.
"Diciamo che sono una ragazza indipendente in cerca di un buon posto dove vivere" aggiunse, riportando i suoi occhi sul liro che aveva in mano.
 
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,Venice~
view post Posted on 25/2/2010, 21:27




{Isabella Delgado Gòmez}

"Capisco." sussurrò Isabella.
Istintivamente voltò lo sguardo verso la vetrata, seguendo quello della ragazza.
"Ciò significa che non avete una casa qui a Barcellona? Non avete un appartamento? E dove abitate?" chiese gentilmente.

Edited by ,Venice~ - 2/3/2010, 22:18
 
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Lithyan
view post Posted on 2/3/2010, 23:52




{Dalila Hernandez}

Le sopracciglia di Dalila si sollevarono appena: Allora un po' stupida lo è davvero... pensò, ma non lasciò trasparire nulla delle sue impressioni, camuffando il suo sguardo in realtà perplesso dietro un velo di stupore abilmente ricreato. "Oh no, ho un piccolo appartamento non lontano da qui, acquistato prima di trasferirmi. Mi stupisce che siate interessata di sapere... Siete forse un'anima gentile solita donare appoggio ai nuovi venuti?" Sorrise cordiale e, per la prima volta da quando era in città, apparve carina.
 
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,Venice~
view post Posted on 25/3/2010, 19:34




{Isabella Delgado Gòmez}

"Sono sempre molto gentile con il mio prossimo, è una questione di onore..."

Altrimenti il mio castello di sabbia crollerebbe...

Strano il sorriso che era apparso su quel volto così comune...forse Isabella si stava trattenendo più del dovuto con quella ragazza. Di rado le era capitato.
"Temo si stia facendo tardi signorina...come vi chiamate?" Sorrise lasciando trasparire il suo miglior sorriso di plastica. Amava ricordarsi delle persone con cui interagiva. Non sapere con chi aveva parlato era per lei frustrante. Quanto meno doveva saperlo per darle un posto nel mondo.
 
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Lithyan
view post Posted on 31/3/2010, 15:39




{Dalila Hernandez}

Riflette, prima di rispondere: non è sicura di volersi presentare, ma sbuffa poi, cedendo alle regole della comune cortesia.
"Dalila" risponde, "Dalila Hernandez"
Guarda poi la sua interlocutrice negli occhi, quasi perforandone lo sguardo: "E voi, invece, come vi chiamate?"
 
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