Nel silenzio degli angeli, 25 Maggio, 1953. Primo pomeriggio, fresco e ventilato.

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,Venice~
view post Posted on 16/11/2009, 16:56




{Isabella Delgado Gòmez}

Il silenzio dominava incontrastato quel luogo, simulacro eterno di anime scappate al loro corpo e angeli dal volto sospeso.
Tutto era innaturale. Senza vita.
Odore pungente di fiori.
Foglie rinsecchite sul selciato, rotolate dal vento, unico suono percettibile.

Nel dedalo di alberi e sentieri Isabella si era fermata davanti alla croce bianca in terra sotto la quale riposava Pierre. L'ultimo pretendente. Vittima di un banale incidente di cui era stata ritenuta l'artefice da qualche invidiosa signorina.
Portò il dito alle labbra, scrutando annoiata il volto di quel perdente.
Di colpo avvertì qualcosa, una sensazione, una presenza.
Qualcuno in quel luogo, una flebile nota.
Adagio, percorsa dai brividi che lo strano presentimento le procurava, si guardò attorno.
Tutto era fermo e immobile. Gli angeli marmorei solo scrutavano il suo volto e il suo vestito nero, stretto ai fianchi, gli occhi coperti da un sottile velo ricamato che scendeva dal suo copricapo.
 
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view post Posted on 22/11/2009, 11:31
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

Pedro era lì, nell'ombra di un grosso abete; osserveva quella giovane donna che sembrava triste, ma dietro il suo abito da lutto scalpitava un'anima bugiarda attraversata dal materiale e da pensieri malsani.

"E' forse costei la mia redenzione dai vivi? Sussurrava in preghiera el mestizio cercando di rendere più stabile l'immagine della donna al suo sguardo arrossato dal sonno. Un'altra notte senza dormire, un'altra notte dedicata alla preghiera ed all'attesa della sua "redenzione" (come diceva lui).

Non avrebbe potuto rivelarsi, avrebbe solo finito con lo spaventarla, tanto più che nel cimitero aleggiava la leggenda del custode tenebroso. L'avrebbe osservata per un po', per capire se lei avesse avuto bisogno di aiuto... oppure se si trattava dell'ennesima anima vagante senza una meta come tante altre ne aveva finora viste e spiate. Era bella, ma lui cercava di guardarla dentro dove le emozioni volteggiano in un caos di emozioni, pensieri, sentimenti, aspirazioni, ansie, paure. E tanto altro ancora che lo facevano impazzire.
Si ricordava anche dell'uomo, di quel giovane sfortunato (o forse nemmeno tanto) che aveva lasciato questo regno per intraprendere il suo viaggio altrove, molto lontano.
Pedro piegò il capo di lato, si portò un dito in bocca per riflettere meglio.

"Sbagli Pedro mio, costei non può essere lei. Ella è troppo distante!"
Poi un fruscio improvviso. Si era mosso bruscamente provocando lo scalpiccio del terreno sotto ai suoi piedi!

 
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,Venice~
view post Posted on 4/12/2009, 10:25




{Isabella Delgado Gòmez}

Ora che era immobile, attenta ad ogni più piccolo segnale, l'aveva sentito. Un fruscio secco, che assomigliava molto a qualcuno che si era mosso senza volerlo.
Un brivido di paura sottile le percorse la schiena.
Chi era che la stava osservando?
Non prendetemi in giro...
I lembi dell'abito elegante, color della notte, danzavano al vento.
"Chi c'è? "
La voce ostentava l'autorità che da sempre voleva le appartenesse.
 
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view post Posted on 5/12/2009, 12:12
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

La donna stava provando una sensazione di paura, si era accorta di essere in qualche modo spiata; ma Pedro ne aveva più di lei. Perché la voce di quella giovane donna aveva un tono quasi minaccioso. Sì, era una voce che ostentava autorità. Non gli piaceva proprio per niente.

"La sua voce! Provo rabbia nei confronti di questa donna, perché lei guarda senza guardare, giudica senza sapere, respira senza sapere materialmente cosa. Mi brucia la ferita, mi brucia il petto, sento ribollire il sangue nelle vene, il cuore pompa... pompa... pompa".

Pedro strinse forti i pugni ed emise un grugnito a denti stretti, i suoi occhi erano intrisi di sangue come quelli di una belva assetata.

"Perdo, calmati!!!"

Pedro sentiva sempre la voce di sua madre in questi frangenti; gli serviva pe placare la sua ira anteriore, per non somigliare sempre di più ad un animale tutto istinto e senza raziocinio. Non avrebbe dovuto farsi vedere in questo stato, ma la voce del vento aveva trasportato il suo ringhio fino a lei; la donna era lì e lo stava fissando.

"Dannazione! Devo calmarmi!!!!"

Lentamente Pedro riassumeva i connotati umani del suo viso, la voce di sua madre funzionava sempre! Era infallibile. E con l'aspetto più umano tornava in lui anche il pensiero umano. La donna non gli piaceva, ma non le avrebbe fatto alcun male.
 
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view post Posted on 13/12/2009, 15:27




{Isabella Delgado Gòmez}

La carnagione pallida dell'uomo riluceva nel contrasto delle vesti scure, gli occhi, quelli di una bestia rabbiosa assettata di sangue. I pugni stretti fino a che le nocche lasciarono trasparire il contorno esatto delle ossa.
Isabella arretrò di qualche passo, le pupille dilatate, le labbra socchiuse nello stupore. Il sangue gelava nelle sue vene.
Non riusciva ad inghiottire la saliva, non riusciva a respirare. Nè a parlare.
 
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view post Posted on 15/12/2009, 10:26
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

Gli occhi verde smeraldo della donna stavano accecando l’animo in subbuglio di Pedro. Quella donna alta e snella era troppo bella per il suo sguardo, era come un’icona sacra portata lì dal vento come per caso, come se fosse sprecata in quel luogo di dolore e… mestizia. Le sue labbra morbide e quei denti regolari, perfettamente posizionati nella bocca, avevano avuto una smorfia probabilmente di inquietudine; ma subito la donna aveva ripreso il suo consueto aspetto fiero e da nobildonna. Si era accesa una sigaretta con fare malizioso assumendo subito un’aria di superiorità. No, in realtà era spaventata: gli si era gelato il sangue nelle vene. Senz’altro non riusciva nemmeno a parlare.

Però sapeva nascondere bene, però era furba, però era… era… era come se il suo corpo di carne fosse ricoperto da uno strato di qualcosa di invulnerabile. Pedro la stava vedendo così, anche se probabilmente si stava sbagliando. Era spaventata e basta. Era lui che era confuso, era lui che non sapeva più cosa fare. Era lui che non riusciva più a sentire la voce di sua madre. Era lui che sentiva un dolore acuto nel petto.

Il silenzio degli angeli è il suono del vento, è assordante nel suo nulla straziante fatto di mille sensazioni che si incrociano nebulose. Pedro tornò a sentire rabbia per quella donna dall’apparire troppo materiale, troppo finta nel contesto in cui si trovava, e troppo sbagliato il suo modo di essere per essere capita da lui. Oppure era lui l’essere sbagliato, l’animale rabbioso infimo e detestabile?

”Andate via di qui!”, ringhiò Pedro contro di lei. ”Voi non concepite il mistero della vita, voi non siete nulla".

Ma si era subito pentito di quelle parole, si sentiva inferiore a lei. Provava anche un riprovevole senso di rispetto verso quella persona più fortunata e agiata. Ma sapeva che il suo essere era effimero al cospetto del dopo. Ma al contempo nello sguardo autoritario e superbo di quella donna aveva riconosciuto qualcosa che lo aveva spaventato e confuso ancora di più: lei lo stava guardando come un cane.
 
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view post Posted on 29/12/2009, 13:13




{Isabella Delgado Gòmez}

Isabella aveva tentato di mantenere la calma.
Si era accesa una sigaretta per fingere noncuranza, ma quando si era voltata dando le spalle all'uomo la sua mano aveva iniziato a tremare più forte.
"C-cosa dite? Cosa ne sapete voi?" disse a mezza voce.
Non riusciva a comprendere le parole dell'uomo.
Con la coda dell'occhio sbirciava in apprensione quel volto animalesco dietro di lei.
Un altra sola sua parola minacciosa e si sarebbe messa a correre via.
 
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view post Posted on 30/12/2009, 12:24
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

Un animale sa fiutare le sensazioni che provengono dall'esterno. E Pedro era soltanto confuso perché la vista di quella donna aveva appannato i suoi sensi e lo aveva reso nervoso.

Cosa gli comunicava quella donna? Era veramente sua padrona dall'alto del suo apparirgli nobile... oppure... oppure era semplicemente vittima della sua furia? Forse nessuna delle due cose. Entrambi erano spaventati, ed entrambi volevano fuggire lontanto dallo sguardo dell'altro. Pedro sentiva di detestarla, ma al contempo c'era qualcosa di lei - e non era la voce di sua madre- che gl idiceva di provare a comunicare con lei, che forse... magari... da lei avrebbe potuto imparare qualcosa della sua esistenza.

Intanto gli attimi trascorrevano inesorabili, edf entrambi erano ancora lì. lei gl idava le spalle, un gesto di sottomissione... ma poteva anche trattarsi di una trappola. Pedro non doveva fidarsi di lei. Aveva da sempre imparato a dubitare dei comuni umani.

"Perché siete qui?" Si limitò alla fine a dire.
 
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view post Posted on 31/12/2009, 09:28
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Irene

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SPOILER (click to view)
^^ Bella questa vostra parte ^^
 
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view post Posted on 8/1/2010, 17:22




{Isabella Delgado Gòmez}

Senza voltare lo sguardo pronunciò a bassa voce, "Perchè volete saperlo? Lasciatemi pregare i miei cari.".
La sottile brezza del vento sfiorava i cipressi, portando con se l'odore dei fiori marci.
 
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view post Posted on 15/1/2010, 18:18
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

"Voi pregate?" Rispose Pedro muovendo un passo verso di lei.

Avevano iniziato a dialogare... spezzando così il silenzio degli angeli. Ma il vento intorno a loro invece era lì, ed urlava da impazzire. L'odore dei fiori marci che trasportava però a Pedro non dava alcun fastidio, lui ci era fin troppo abituato. Lo aveva sentito da sempre, aveva imparato ad aprezzarne anche l'acre del suo aroma particolare.

A Pdero non sembrava vera quell'affermazione della donna... "Prego per i miei cari" aveva detto; quindi anche le persone nobili e viziate avevano sani principi? La sua conffusione era ancora enorme, tuttavia il suo aspetto era sereno. Pedro emise una smorfia come un sorriso.
 
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view post Posted on 25/2/2010, 21:42




{Isabella Delgado Gòmez}

"Certo che si, ma che..." Isabella girò il volto.
Guardò quell'essere selvaggio, con gli occhi accesi di fuoco, dietro di lei.
Tremando sotto il soprabito si diresse verso la lapide di Pier e finse di raccogliersi in preghiera.
In quella posizione, socchiudendo gli occhi, biascicò parole di stizza, che le uscirono tremolanti, come fiamme di candela al vento. "Piuttosto voi, io non credo che uno come voi sappia pregare..." Storse la bocca in segno di disgusto.
Un attimo dopo sussultò per ciò che aveva detto.
Ora l'uomo le sarebbe venuto incontro, l'avrebbe afferrata...
 
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view post Posted on 26/2/2010, 12:05
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Elfo Illuminato

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{Pedro Alkorta, el mestizo}

Invece quell'animale selvaggio si mostrò più umano di quanto egli stesso potesse immaginare.

"Voi giudicate solo con gli occhi!" Rispose Pedro muovendo un altro ennesimo passo verso di lei. "Voi giudicate... soltanto... in base... ai vostri... dannati... occhi... ciechi di spiritualità".

Pedro farfugliava con voce irrequieta, le contrazioni del suo viso non gli permettevano di cogliere i bagliori dal corpo di quella donna. Forse lei era davvero chi lui doveva salvare. Tuttavia gli uscirono fuori le parole...

"Io potrei aiutarvi a vedere". Sogghignò.

Intanto si martoriava la pelle del petto all'altezza del cuore.





 
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view post Posted on 2/3/2010, 22:29




{Isabella Delgado Gòmez}

Aiutarla a vedere? La guardia dell'uomo si era forse abbassata..? Ora le stava offrendo il suo aiuto?
Le sembrava che qualcosa nel tono di voce dell'uomo fosse cambiato.
Questo decisamente riportava la spiacevole conversazione ad un altro livello.
Questo bastò perchè l'indole di Isabella uscisse con tutta la sua prorompente saccenza ed arroganza.
La rabbia e la paura.
Non sapeva trattenerle. La rabbia cieca che covava dentro, prima o poi, appena trovava uno spiraglio adeguato, si liberava con tutta la sua piena.
Ma forse quella stessa paura e quella stessa rabbia l'avevano accecata a tal punto da non considerare la pericolosità di ciò che stava per fare.
"Levatevi immediatamente di torno! Mi fate ribrezzo! Siete solo un poveraccio, ma cosa ne sapete voi? Voi, che probablmente non sapete nè leggere nè scrivere! Se non vi allontanate immediatamente chiamerò il guardiano!"
Aveva urlato.
Per giunta aveva urlato fissandolo negli occhi.
Il vento si alzò e soffiò furiosamente sugli alberi, sui fiori, sui vestiti, sui capelli.

Edited by ,Venice~ - 2/3/2010, 22:44
 
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view post Posted on 4/3/2010, 19:11
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{Pedro Alkorta, el mestizo}

Un vento irriverente che schiaffeggiò Pedro con irriverente perfidia. Rabbia e paura erano le parole che percepiva dall'animo turbato di quella donna saccente. Rabbia e paura erano anche le sue stesse sensazioni. Quella donna gli metteva addosso una frenesia insolita, perfino pericolosa. Eppure... eppure gli faceva paura. Forse perché la sua rabbia era contagiosa, forse perché lo fissava negli occhi con disprezzo facendolo sentire un cane.

Anche il vento urlava vendetta, lei non doveva permettersi di insultarlo. Lui non avrebbe dovuto abbassare la guardia. Fu un istante, e soltanto uno, gli occhi di Pedro stavolta si iniettarono di sangue puro. Erano questi i momenti che perdeva la ragione, usciva fuori di senno, e poi si metteva nei guai. Ma l'istinto era più forte. Sì, lui era un cane rabbioso.

Si avventò contro la donna scaraventandola a terra, non una parola... quando gli prendeva l'eccitazione animale non era in grado di utilizzare la lingua. Soltanto i denti, e le unghie. E il collo dalla pelle chiara della donna era lì, a portata di zanna!







 
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