La soffitta di Avinguda Diagonal, di Edoardo Zanetti

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view post Posted on 7/7/2009, 11:21
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{Edoardo Zanetti}


La sua umile dimora era in fondo all'Avinguda Diagonal, una strada larga e dispersiva che si allontanava dal Centro della città. Era una soffitta super - economica, ed era tutto ciò che aveva potuto permettersi quando era arrivato qui. Allora aveva qualche soldo da parte, adesso invece nelle sue tasche lampeggiava fisso il semaforo "verde" e non poteva permettersi nemmeno più quella. Cosa avrebbe dovuto fare?

Era strano come si possa avare una casa e non poterci andare. Era in arretrato di due mesi di affitto, e questo sarebbe stato il terzo. La burbera proprietaria di quel tugurio maleodorante con le pareti appiccicate di muffa e l'umidità galoppante pretendeva il suo. Se lo avesse trovato da quelle parti avrebbe dovuto affrontarla.

Edoardo aveva detto a Naiara che una casa ce l'aveva, ed era vero... ma era altrettanto vero che se ci fosse tornato non sarebbe stato un rientro semplice. La proprietaria abitava l'appartemento dell'ultimo piano, la soffitta dove aveva trovato alloggio lui era stata ricavata dalle lavanderie, proprio sopra l'appartamento della burbera: sfuggirle era impossibile. Lei usciva poco di casa e si sarebbe accorta del rumore pesante della porta e del cigolare del cancelletto arrugginito sopra la scala se lui fosse rientrato alla base. Cosa doveva fare? Seguire il consiglio di Naiara e passare la notte lì al parco? Dorimire in macchina?

Gli balenò in testa un'idea bizzarra: introdursi nell'appartamento della ricca burbera e fare il pieno possibile. Forse poteva dirlo a Naiara, lei magari sapeva come fare! Ma si poteva fidare?!?!?!





 
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Yashal~
view post Posted on 5/11/2009, 15:57




20 Maggio, 1953. Notte tarda, sereno.


{Naiara Morales}

Il cielo era enorme e scuro, minaccioso in un manto interminabile di stelle che luccicavano fredde e intense sopra i tetti neri di Barcellona. L'umidità era così percettibile, nel silenzio delle strade deserte si appiccicava alla pelle.
Avvolta in un mantello nero, alzò il volto coperto da un cappuccio ampio, gli occhi azzurri luccicarono alla luce del lampione che troneggiava davanti alla pensione in fondo all'Avinguda Diagonal. Il suo profilo debolmente illuminato scrutò l'ampia struttura che le si poneva davanti.
L'edificio fatiscente probabilmente si reggeva solo per un miracolo del Signore. La muffa era appiccicata alle pareti e crepe profonde serpeggiavano lungo la sua linea.
Aveva con sè tutto ciò che serviva. Si morse le labbra fino a farle sanguinare. Era il momento. Ora come ora era disposta a tutto per pochi spiccioli ed Edoardo aveva acceso la miccia.
Si girò in cerca del suo sguardo.

Edited by Yashal~ - 6/11/2009, 14:02
 
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view post Posted on 6/11/2009, 12:58
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{Edoardo Zanetti}

Lo sguardo di Naiara diceva tutto, non era glaciale ma tradiva emozione. Il momento fatidico era arrivato, Edoardo avrebbe voluto dire finalmente arrivato, eppure adesso si sentiva quasi a disagio.

Odiava la burbera padrona di casa, ma aveva al tempo stesso timore di lei.
Gli occhi di Naiara erano lì, a cercare i suoi. E’ vero, Edoardo lo sentiva il loro riflesso sul suo viso. Era un mix di sensazioni diverse adesso, e quella predominante era diventata la risposta che cercava da Naiara. Anche se lei cercava probabilmente risposte da lui. Erano entrambi sospesi sull’equilibrio della follia, ma in fondo era bello così. Edoardo aveva qualcosa di forte da condividere con lei, e lei con lui. Erano complici anche nelle loro emozioni.

”Siamo arrivati Naiara, la vedi la finestra con la luce ancora accesa? La vieja bruca è lì”.

Aveva pronunciato quella frase con un nodo alla gola, ma adesso era giunto il momento di fare l’uomo. Di entrare in azione, e lui sapeva cosa fare… in fondo era più semplice di quanto potesse sembrare. Avrebbero potuto aspettare ancora lì, che la luce si spegnesse; la vieja si addormentava con il sonnifero per combattere la sua insonnia.

Edoardo cercò ancora l’espressione di Naiara, lei si stava mordendo le labbra. Lei era bellissima, era il tipo di donna che aveva sempre sognato; in quel momento il suo cuore ebbe come un tuffo nell’infinito, sentì tanti brividi addosso e poi quella meravigliosa sensazione di volare che non ammetteva dubbi: Edoardo si era già innamorato di lei.

”E se lasciassimo stare tutto per vivere noi due insieme? Un pensiero fulmineo quanto rapido. Ma a Edoardo piaceva la ricchezza e la gente agiata, piaceva girare per locali ‘In e con la sua costosissima macchina: quel pensiero era in contrasto con il suo credo. Eppure era il suo.

No, si doveva andare avanti! … E poi Naiara che avrebbe pensato di lui se adesso si fosse rimangiato la sua parola per fare lo stupido innamorato? Sicuramente lo avrebbe preso a male parole, non lo avrebbe capito; e lui non voleva dare un dispiacere alla sua Naiara. Piuttosto avrebbe preferito finire in galera.

 
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Yashal~
view post Posted on 7/11/2009, 13:06




{Naiara Morales}

I suoi occhi si aprirono un pò sorpresi al suono rotto della voce di Edoardo. Lo sentiva, aveva paura, e un pò il brivido che lui sentiva era come trasmesso lentamente alla sua pelle, goccia a goccia.
"Ancora non dorme..." Si diresse verso una stretta apertura, una piccola stradina acciottolata di fianco all'edificio e si accucciò in terra, su un piccolo marciapiede. "Vieni qui. Dovremo aspettare e non è sicuro rimanere davanti."
Lo sguardo di Edoardo era diverso quella sera. Ogni tanto da sotto il suo mantello, forse troppo grande, lo scrutava un pò più a fondo ma non riusciva a capire. Era uno sguardo diverso da quelli precedenti, uno sguardo che sottointendeva qualcosa di nuovo, qualcosa di luminoso seppur nella paura. Tirarsi indietro era un dubbio che le era affiorato alla mente in quei pochi istanti. Forse era stato il tentennamento di Edoardo a farla vacillare più del dovuto. Forse si stava davvero rendendo conto che quel folle gesto era per lei solo una semplice ripicca nei confronti del suo destino e che ci stava trascinando anche qualcun'altro in quella sua personale faccenda.
Provò tenerezza. Tirò su il viso e guardò il volto di Edoardo."Che c'è? Stai bene? Mi guardi in modo strano..."
 
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view post Posted on 8/11/2009, 11:13
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{Edoardo Zanetti}


”Che c'è? Stai bene? Mi guardi in modo strano...” Le parole di Naiara, unite all’espressione del suo viso non più aggressivo come all’inizio, lo facevano sciogliere come neve al sole.

Era come se si sentisse una persona migliore davanti a lei, era come se si sentisse in obbligo di proteggere quella giovane donna dallo scellerato gesto che volevano compiere… che stavano quasi per compiere!

Anzi no, era tutta colpa sua che l’aveva trascinata in questa brutta storia. Edoardo si sentiva cattivo nell’anima. No, non poteva proprio fare del male a Naiara. Se l’avessero scoperti e lei sarebbe stata catturata non si sarebbe più dato pace per il resto della sua vita.

Andare in prigione per lui non sarebbe stato un problema, era ciò che in fondo si meritava per l’essere che era.
Ma lei no, era nata libera e la liberta è come il vento, non la puoi rinchiudere in una cella buia e umida. Il vento parla, il vento sibila, il vento è un ombra che deve apparire sotto il sole.

Edoardo capì che era meglio affrontare la furia di Naiara piuttosto che rischiare di metterla nei guai, anche se lei non l’avrebbe capito… anche se lei l’avrebbe giudicato uno sciocco pauroso, un mezzo uomo, un fifone.

Edoardo si accucciò in terra accanto a lei, e la osservava con una profondità unica. Nuova. Poi iniziò ad accarezzarle i capelli con la mano, con delicatezza. Sorrideva.

”Ascoltami bene Naiara, e per favore lasciai finire prima di prendermi a schiaffi!”

Adesso si sentiva più tranquillo, adesso che era seduto accanto a lei e sentiva il soffice dei suoi capelli. Intanto la luna là in alto sembrava come spiarli, lei sapeva ogni cosa perché il vento parlava e gli trasportava fin lassù, in cielo, l’eco dei loro discorsi strampalati.

”Quando la vecchia spegnerà la luce puoi salire su casa mia, fai attenzione a non far cigolare la porta di ferro sulle scale e la strega non si accorgerà di te. Va in camera e dormi su un vero letto. Io resterò in macchina questa notte. Perdonami, ma non me la sento di fare ciò che ti avevo promesso, di rubare alla vecchia megera. Non lo so, è una sensazione la mia”.

Con il pensiero era già oltre, sarebbe andato ad accettare quel lavoro alla libreria “Sampere&Figli” a Calle Santa Ana. Lo avrebbe fatto per lei.

”Credi in me e non ti arrabbiare, ti risarcirò di quanto ho promesso un po’ alla volta. Ah… e mi raccomando, esci di casa prima delle 09:00, quella è l’ora in cui si sveglia la vieja”.


 
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Yashal~
view post Posted on 11/11/2009, 17:00




{Naiara Morales}

Un soffio leggero di vento fece danzare i capelli corvini nell'aria, usciti silenziosi fuori dalla loro prigione di stoffa. La labbra color porpora, rimaste incredule e dischiuse ad ascoltare, si fecero vicine al viso che avevano di fronte, il busto si sporse un pò...quanto bastò per far sì che quelle stesse labbra si posassero piano sulla fronte di Edoardo.
Non una parola, solo un gesto...una sorta di riconoscenza per averla portata inconsapevolmente alla scelta forse più giusta...?
Nessun pensiero nella mente, solo un'improvviso vortice da cui lasciarsi trasportare, come sempre...
Appoggiando la mano bianca sul muro di mattoni si alzò in silenzio.
"Ho molta voglia di chiudere gli occhi, adesso." disse portandosi verso la strada principale.
Tutto era stato mandato all'aria, fino a poco prima avrebbe fatto qualsiasi cosa per un misero bottino, ma tutto per lei era una corsa folle, un gioco in cui mischiare le carte a piacimento...ancora una volta, e poi di nuovo...dove il vento ti porta...
 
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view post Posted on 11/11/2009, 22:41
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{Edoardo Zanetti}


”Non sei arrabbiata con me?” La voce di Edoardo suonò come incredula, era rimasto disorientato da quel tocco di labbra, da quella improvvisa dolcezza che percepiva da Naiara. C'era qualcosa di speciale in lei, qualcosa di bello che doveva essere qualcosa di positivo.

Edoardo continuava ad osservarla mentre lei danzava nel vento, chiavi in mano, apprestandosi a salire su casa.

"Io starò in macchina, non ti preoccupare! Buona notte, Naiara!" Edoardo aveva pronunciato quella frase a base voce, forse lei non lo aveva nemmeno sentito. Ma non gli importava. L'importante era la sensazione che sentiva nel cuore, quel brivido caldo simile ad un vento di scirocco. Già gli stava mancando.
 
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Yashal~
view post Posted on 12/11/2009, 12:14




{Naiara Morales}

"Non voglio che dormi in macchina." disse seria. Gli occhi fissi su Edoardo, il suo risuonava come un ordine a cui non si poteva disubbidire. "Saliamo tutti e due."
 
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view post Posted on 13/11/2009, 17:00
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{Edoardo Zanetti}

Glievo aveva detto Edoardo che sarebbe stata lei a comandare le operazioni, glielo aveva detto al Bota Fumeiro quando lei aveva reclamato la sua parte. Non si poteva disubbidire ai suoi ordini, ed a qugli occhi che lo fissavano con intensità.

"Agli ordini, allora! Capo!!!" Edoardo con fare decisamente estroverso la prese delicatamente, cingendogli il fianco con la sua mano grande. Ed insieme iniziarono ad incamminarsi per le scale uno di fianco all'altra. Insieme. Tanto che a vederli dall'esterno li avrebbero sicuramente presi per una coppia di innamorati!

"Però c'è un letto solo, io ti avverto!" ...
 
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Yashal~
view post Posted on 21/11/2009, 12:58




{Naiara Morales}

Si lasciò cingere da quell'abbraccio che la trascinava con sè, via da sè, via da tutto, via dalla sua vita opaca. Non era sicura di ciò che voleva, ciò che voleva davvero, ma quella notte la luna le aveva suggerito di salire quelle scale...
Non voleva fare del male ad Edoardo, era innocuo ed innocente...eppure aveva paura di se stessa.
Diceva che c'era un solo letto, questo era ovvio, Naiara lo aveva messo in conto fin dall'inizio, aveva messo in conto tutto e le andava bene così.
"Mi va bene tutto." La luce della luna nel cielo nero rischiarava le scale che i loro corpi salivano, rischiarava i suoi occhi che scrutavano il viso e le espressioni di Edoardo.
Un forte odore di muffa, penetrante e che sapeva di antico, pervase tutto mentre percorrevano il piccolo androne. Delle scale sghembe si allungavano verso l'alto. Edoardo era all'ultimo piano...
 
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view post Posted on 22/11/2009, 12:13
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{Edoardo Zanetti}

Erano finalmente arrivati, il cancelletto di ferro arrugginito cigolò appena il minimo , poi furono dentro. Edoardo guardò gli angoli della sua dimora, non era un granché tanto che anche lui se la ricordava meglio! Il letto era lì, ancora disfatto; ma era pur sempre un letto, morbido e con il cuscino. Edoardo lo indicò a Naiara.

"Quello è tuo, accomodati pure... e.. e... il bagno è di là. Puoi cambiarti lì, magari ho qualcosa della tua taglia".

Naiara gli appariva confusa, non capiva nemmeno lui perché lei avesse accettato di salire con lui che era in fondo un poco di buono. Però lui non avrebbe tradito la sua fiducia, non le avrebbe fatto del male.

" Io mi accomoderò sul divanetto, ci starò comodo! Come ti avevo detto c'è un solo letto. Ma a pensarci bene non posso essere così egoista da costringerti a dormire su un qualcosa che non è un vero letto!

Con la mano dietro la schiena quasi la spinse verso il letto, ma non con cattiveria; piuttosto con galanteria. La rispettava, non si sarebbe approfittato di lei; fosse stata una qualsiasi altra donna non avrebbe resistito e l'avrebbe prima o dopo, durante la notte, convinta a fare sesso. Non che con lei non volesse, anzi... il contrario; ma voleva che anche lei lo volesse veramente. Perché lei non era come tutte le altre donne, lei... lui... forse l'amava davvero così tanto?
La guardò fisso negli occhi. Ma cosa pensava Naiara di lui?



 
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Yashal~
view post Posted on 21/12/2009, 11:34




{Naiara Morales}

Passarono strani pensieri per la testa di Naiara. Si mise sotto le coperte accettando il caldo dono ma non riuscì a chiudere occhio. Fissava la parete davanti a sè mentre dava le spalle ad Edoardo. Dalla strada non venivano rumori, tutto era silenzioso e quieto.
 
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view post Posted on 22/12/2009, 11:07
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{Edoardo Zanetti}


Tutto era silenzioso, troppo silenzioso. Edoardo sapeva che lei era lì, vicino a lui. Come avrebbe potuto prendere sonno quella notte? Ma soprattutto, come stava cambiando la sua vita, e cosa avrebbe fatto domani... e dopodomani... e domani l'altro ancora?

Il divanetto era scomodo per la sua corporatura larga, ma i pensieri lo cullavano facendogli sembrare quel giaciglio di fortuna meno stretto di quanto fosse. E intanto nella notte Edoardo pensava... pensava a lei, a quella strana gitana che si era portato in casa e che lo aveva stregato con il suo fare libero e ribelle!

All'improvviso una voce dal vento gli urlò nelle tempie..."Edoardo, scappa!!!!". Un sobbalzo, tutto era buio e silenzioso adesso. Nuovamente buio e silenzioso. E lei era lì.

 
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Yashal~
view post Posted on 4/1/2010, 12:28




{Naiara Morales}

Il sussulto di Edoardo fece sobbalzare i nervi tesi di Naiara. Si mise a sedere girando lo sguardo verso di lui. La tenue luce dei lampioni rischiarava debolmente il piccolo ambiente.
Una forza sconosciuta la fece alzare ed avvicinare al divano su cui giaceva Edoardo. Si chinò su di lui prendendogli il viso tra le mani, inchiodando i suoi occhi senza fondo nei suoi, il ciondolo d'oro appannato dondolava piano sfiorando il petto di Edoardo.
Mentre il vento aveva ripreso a soffiare un pò più forte, Naiara poggiò le sue labbra su quelle di Edoardo.
 
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view post Posted on 4/1/2010, 18:16
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{Edoardo Zanetti}


Il sapore di quelle labbra era dolce, era sconvolgente, era semplicemente stupendo. Edoardo non poté fare a meno che cedere a quel richiamo di sirena danzante. AAfferrò la gitana tra le sua braccia forti e prese a baciarla intensamente. Quindi la lasciò scivolare delicatamente sul divano senza staccare le labbra dalle sue.

Naiara aveva un sapore forte, Naiara lo aveva inchiodato con quello sguardo profondo che aveva desiderato fin dal principio; ed adesso si lasciava scivolare dentro il vortice di quel mare in tempesta. Un mare fatto di emozioni, di desiderio, di passione... anche di sesso.



La desiderava con tutto se stesso, l'avrebbe spogliata sul serio questa volta ma... lei era lì. Edoardo aveva sentito il rumore della porta di fuori che si chiudeva, ma poi aveva scelto di cedere alla passione.

Il chiavistello girò rumorosamente nella toppa e la megera era lì. Non dormiva la strega, era approdata lì dentro come un invasore alieno a sporcare il loro mondo... li aveva colti in flagrante. E i suoi occhi non promettevano assolutamente nulla di buono!

 
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25 replies since 7/7/2009, 11:21   280 views
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