Cercandoti, 13 Maggio, 1953 (Mattina, pioggia)

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.Biancospino.
view post Posted on 13/5/2009, 09:59




{Aletea Martìnez}

Aletea rigirava fra le mani le foto che aveva scattato il giorno prima. Forse non era riuscita esattamente nel suo intento. Fotografare gli artisti di strada sulla Rambla non si era rivelato così semplice come pensava. Mancava quel qualcosa in più. Forse mancava la persona giusta, forse mancava un’artista di strada con gli occhi intensi, con quella luce dentro che cercava e che non aveva ancora trovato.
Il caffè era quasi deserto quel giorno. Solo altre due persone erano sedute ad un tavolo accanto a lei. Un uomo e una donna. La donna ogni tanto lanciava occhiate curiose e veloci alle foto di Aletea, pensando di non essere vista.
Fuori pioveva forte.
Aletea era seduta accanto alla finestra e guardava i rivoli di acqua che scendevano sul vetro punteggiato di gocce. C’era gente che correva con i giornali sulla testa, sorpresa da quel violento temporale, gente che si riparava sotto le tettoie. Il caldo tepore di quel caffè seminascosto era quello che ci voleva. Nonostante fosse maggio, il tempo sembrava dimostrare il contrario.
Ho fatto appena in tempo. Con una mano lasciò scivolare il cappellino grigio sul tavolo. Il vestito le si era bagnato appena. Senza farlo apposta si era vestita completamente di grigio, come l’atmosfera di quella mattinata. Si scompigliò i capelli biondicci che le si erano leggermente appiccicati alla fronte.
Quella luce oscurata di pioggia non le aveva tolto la determinazione. Non appena il bel tempo sarebbe tornato avrebbe ripreso le sue cose e sarebbe tornata sulla Rambla, decisa a trovare quello sguardo che tanto cercava. Non le importava se il capo l’avrebbe sgridata ancora perché stava rischiando di non consegnare le fotografie in tempo. Lei voleva che tutto fosse perfetto.
E poi, non vedeva l'ora di andare in giro per il suo prossimo servizio. Da un pò di tempo c'era un uomo che girava di notte per Barcellona bruciando libri. Sarebbe stata un'impresa per lei, ma era una cosa davvero stimolante.
Il cameriere arrivò con la tazza fumante di Tè e la distolse dai suoi pensieri.
“Grazie”, disse Aletea con un sorriso allegro. Se lo sentiva che prima o poi l’avrebbe trovato il suo artista di strada.

Edited by .Biancospino. - 13/5/2009, 13:04
 
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;after the sunset;
view post Posted on 22/5/2009, 11:25




{Carolina Rubio}

Corse veloce come il vento con le guance arrossate a raggiungere l'ingresso del caffè. Poi senza avere il tempo di rendersene conto mise male il piede destro, si impuntò sul tappeto di fronte a lei e cadde rovinosamente a terra davanti agli sguardi di tutta quella gente al riparo del caffè. La cartellina fradicia con gli appunti di scuola di quella mattina si rovesciò in terra lasciando volare fogli bianchi e bagnaticci.
Quella era la fine del mondo. Tutti gli sguardi erano puntati su di lei, lo sapeva, un rivolo di sangue le usciva dal labbro.
Non osava alzare gli occhi. Non voleva. Non voleva essere costretta a guardare gli ennesimi sguardi di scherno verso una ragazzina maldestra e imbranata, completamente fuori posto nel mondo. I capelli mossi le si erano tutti appiccicati al volto, per terra era caldo, lo sentiva con le mani sbucciate. Avrebbe voluto rialzarsi, ma si sentiva talmente in imbarazzo da non riuscire a muovere neanche un muscolo...Pregava in cuor suo che tutto finisse presto, che riuscisse a ritirarsi su. Probabilmente una volta che l'avrebbe fatto sarebbe stata forte la tentazione di uscire di lì, di scappare, e tornarsene da dove era venuta, come se nulla fosse successo...
 
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.Biancospino.
view post Posted on 22/5/2009, 11:55




{Aletea Martìnez}

Aletea sobbalzò, alcune gocce di tè bollente scivolarono sul tavolo. Alzò gli occhi in direzione del trambusto. Una ragazza era in terra, poco dopo l'ingresso. Aveva inciampato ed era caduta. Sembrava più piccola di lei, forse era una studentessa del liceo. Ma non si rialzava. Per un attimo ebbe paura che si fosse fatta seriamente male. Si alzò dal suo tavolo portando con sè un fazzoletto e si chinò accanto a lei. Aveva il viso dai lineamenti morbidi, sembrava quasi una bambina e aveva un labbro spaccato e le mani sbucciate. Ad Aletea sembrava che stesse per mettersi a piangere.
"Tutto bene?" Le mise le mani sotto le spalle, per aiutarla a rialzarsi.
 
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view post Posted on 25/5/2009, 11:50




{Carolina Rubio}

Guardò la ragazza che la stava prendendo sottobraccio. Aveva un profumo buono e le sembrò che fosse davvero preoccupata per lei. "Grazie, s-sono solo inciampata. Ma è tutto a posto! Davvero è tutto apposto!"
Le guance le si tinsero di porpora mentre per la prima volta alzava gli occhi e vedeva la gente rivolta col viso verso di loro. Aveva le mani sbucciate e il labbro spaccato. Tentò di pulirsi dal sangue sul labbro con la mano, sporcandosi tutto l'orlo della manica.
 
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.Biancospino.
view post Posted on 5/6/2009, 08:45




{Aletea Martìnez}

"No, aspetta!" Aletea le avvicinò veloce il fazzoletto e incominciò a pulirle il labbro. Quella ragazza era davvero imbarazzata. Forse è meglio offrirle qualcosa di caldo... Magari si sarebbe sentita meglio...
"Ti offro qualcosa di caldo..o anche qualcosa da mangiare se vuoi, sei tutta bagnata. Ti farà bene. Il mio tavolo è quello lì." disse con un sorriso dolce indicando il punto in cui era seduta. Le foto che aveva scattato erano ancora lì. Sparse a caso.
 
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;after the sunset;
view post Posted on 15/6/2009, 09:51




{Carolina Rubio}

"Si, grazie..". L'idea di una tazza di tè fumante le dava un pò di conforto e di sollievo. Si alzò ancora tremante e si diresse con quella ragazza così gentile verso il suo tavolo dov' erano sparse foto in bianco e in nero di artisti di strada. Erano veramente particolari, ai suoi occhi piene di fascino. Mentre si sedeva le chiese timidimante se quelle fotografie le avesse scattate lei. Forse era una fotografa per passione, fose addirittura per lavoro. Mentre le guardava pensava che probabilmente lei invece non sarebbe mai riuscita a combinare nulla di buono nella vita. Nulla di così bello, di così speciale. Avrebbe avuto una vita piatta, un lavoro piatto, se mai fosse riuscita a procurarsene uno, perchè era troppo timida anche per lavorare.
 
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.Biancospino.
view post Posted on 27/6/2009, 09:58




{Aletea Martìnez}

Aletea si accorse che quella ragazza stava osservando le sue fotografie. Chissà come le trovava, dalla sua espressione non riusciva a decifrarlo. Aletea non aveva bisogno di conferme, ne aveva già avute molte perchè il suo lavoro sapeva farlo, ma il parere della gente comune a volte sapeva essere molto più lungimirante di uno sguardo troppo tecnico.
"Ti piacciono? Sono una fotografa di lavoro. Per un giornale." Mentre si sedeva prese dal mucchio una foto di un uomo vestito da pierrot con lo sguardo perso. "Questa tra tutte è quella che mi piace di più. Che ne pensi?" Gliela tese guardandola seria. "Sai, il mio prossimo servizio dovrò farlo su Lain Coubert. Sai quell'uomo sfigurato che gira la notte qui a Barcellona? A dir la verità non so proprio come farò. Sarebbe davvero un miracolo rubargli qualche scatto. Chissà se il suo volto ha conservato ancora qualche espressione..."
 
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;after the sunset;
view post Posted on 2/7/2009, 11:07




{Carolina Rubio}

Non si era accorta che quella ragazza l'aveva vista guardare le sue foto. Arrossì un pò. "Bè..da profana...io credo che siano molto belle. Anche questo pierrot..." Sul serio le trovava belle. Non c'era nulla che non andasse. Aveva sentito di quell'uomo di cui parlava la ragazza.
"Lain Coubert...mi fa paura." Disse con l'innocenza di una bambina.
"Ma...come ti chiami? Mi hai aiutata e non ho neanche chiesto il tuo nome!"
 
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.Biancospino.
view post Posted on 3/7/2009, 11:15




{Aletea Martìnez}

Non si erano scambiate i nomi!
"Ah! E' vero...! Io sono Aletea! Aletea Martìnez. E tu? A proposito...cosa ti andrebbe di bere? Un tè caldo va bene?'"
Il pierrot...quella ragazza lo trovava molto bello. Magari era lei che nel suo lavoro era a volte troppo critica con se stessa. Però non doveva arrendersi così. Se voleva di più doveva ottenerlo. E guadagnarselo. Sperò che il tempo nei prossimi giorni concedesse un pò di tregua. La ragazza davanti a lei sembrava più tranquilla adesso. Sperò che fosse a suo agio e avesse dimenticato lo spiacevole incidente di poco prima. Sorrise tra se dolcemente. Quella ragazza le faceva tenerezza. Era come una bambina spaurita.
 
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;after the sunset;
view post Posted on 7/7/2009, 14:46




{Carolina Rubio}

"Io sono Carolina Rubio. Studio al San Gabriel. Si, una tazza di tè va bene, grazie...Gli artisti di strada... sono tutti così affascinanti. Si costruiscono un personaggio e così possono tirare avanti. Insomma, credo siano da ammirare..non sono solo semplici mendicanti, sono artisti davvero. Io non sarei mai in grado di essere come uno di loro, di sapermela cavare così. Non sono capace di fare niente."
Si rese conto di essere caduta un pò nel patetico. Insomma, tirava di nuovo fuori tutta la sua fragilità. Ma con quella ragazza si sentiva a suo agio, sentiva che poteva essere sincera. Spesso al San Gabriel veniva isolata, conosceva gli sguardi della gente che la reputavano uno povera stupida. E sentiva che quella ragazza non aveva pregiudizi nei suoi confronti. Era stata così gentile ad aiutarla.
 
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.Biancospino.
view post Posted on 8/7/2009, 10:46




{Aletea Martìnez}

Aletea rimase a guardare la ragazza. Perchè si dipingeva così con le sue stesse mani? "No. Non devi parlare così" Gli occhi le si accesero. "Ti porto con me uno di questi giorni. Ti va? Volgio farti conoscere di persona gli artisti di strada. Io ne conosco molti."
Fece un cennò al cameriere, che segnò l'ordinazione su un taccuino dai fogli spiegazzati. Poi tornò a guardare la ragazza...
"Ti segno l'indirizzo di casa mia. Vieni. Alle sette del pomeriggio io ci sono sempre. Ci conto. Così ci daremo un'appuntamento e ti porto con me." Prese dalla borsetta un foglio di carta e una penna e cominciò a scrivere con il sorriso sulle labbra. Nel frattempo il loro tè era arrivato.
 
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;after the sunset;
view post Posted on 14/7/2009, 11:50




{Carolina Rubio}

Non poteva credere che quella ragazza fosse davvero interessata a fare questo per lei. "G-Grazie. verrò di sciuro." Prese timidamente il foglietto dalle mani di Aletea e mentre lo guardava sorrideva appena.
Il suo tè era caldo, buono, le regalava il dolce tepore che ci voleva proprio in quel momento. "Ora devo andare. A casa mi aspettano già da un pezzo. Saranno preoccupati".
Già si immaginava sua madre, davanti l'ingresso di casa, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo indagatorio. Non poteva sopportarla. Non poteva sopportare il suo sguardo. Già sapeva che quello sguardo sarebbe stato soprattutto uno sguardo di pietà, per come aveva saputo ridursi quel giorno, i vestiti bagnati, i quaderni sporchi e arricciati.
 
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.Biancospino.
view post Posted on 24/7/2009, 14:58




{Aletea Martìnez}

"Okay...va bene. Ci conto che tu venga..."
Sorrise alla ragazza. "Devo andare anche io. Allora a presto."
 
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Anthos92
view post Posted on 19/4/2011, 15:13




{Fabio Rubio}

Ormai si era fatto l'orario di chiusura. Il barrista che un attimo prima aveva servito le due clienti ripulì il banco, lavò per bene le ultime tazze e infilò la giacca. Incrociò la signorina che aveva ordinato il tè, le sorrise educatamente. Aveva i capelli biondo cenere, a caschetto, un fisico minuto.
Fabio vide cadere qualcosa dalla tasca della giacca; si chinò, raccolse una foto...
Si fermò un istante, quanto bastava a rendergli il volto buio: la sagoma dei suoi genitori. Sentiva che i suoi occhi erano cambiati, emettevano note di rammarico: lo sentiva all'altezza del petto. D'altronde è quello il punto in cui i musicisti ascoltano i suoni vibrare...
Levò lo sguardo alla giovane donna: si era perso nell'immaginazione, in vaghi pensieri, tanto da dimenticare di chiudere il Quatre Gats. Poi ricordò di dover rincasare.
"Arrivederci, signorina." e puntò verso l'uscita.

Edited by Anthos92 - 19/4/2011, 20:11
 
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.Biancospino.
view post Posted on 27/4/2011, 15:37




{Aletea Martìnez}

Non si era accorta prima del volto del barista. Era uno di quei visi particolari, perfetti per una foto dai contorni sbiaditi. Una volta in strada lo osservò meglio. Le piaceva guardare i visi della gente, ma non era mai invadente. Quel ragazzo era sempre stato lì o se ne accorgeva solo adesso?
Si avvicinò un pò, era sempre stata un gran chiacchierona e cercò di attaccar bottone. In fondo magari... Lui poteva saper qualcosa dell' uomo senza volto. Un barista vede molte persone, ascolta molte storie.
"E' dura lavorare in un bar come questo, vero?"
Sorrise.
 
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18 replies since 13/5/2009, 09:59   360 views
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